Sinner si ritira da finale Cincinnati, un tennista attacca ATP: ecco cosa ha detto

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Jannik Sinner incontra Carlos Alcaraz e l'arbitro Mohamed Lahyani durante il momento del ritiro dalla finale del Masters 1000 di Cincinnati (Immagine simbolica) (Photo by Dylan Buell/Getty Images) Getty Images

È durata appena 23 minuti la finale del Masters 1000 di Cincinnati tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. L'altoatesino, visibilmente in difficoltà, ha chiamato il fisioterapista dopo aver perso i primi cinque game e poi si è ritirato dal campo.

Il ritiro ha posto fine alla straordinaria striscia di 26 successi consecutivi di Sinner sul cemento. Alcaraz conquista così il suo 22° titolo in carriera, il sesto stagionale, e arriva con il morale altissimo all'ultimo Slam della stagione.

Battaglia per il numero uno

Secondo Fanpage, nonostante Sinner mantenga attualmente 11.480 punti contro i 9.590 di Alcaraz, lo spagnolo avrà un vantaggio di 60 punti entrando agli US Open a causa delle detrazioni previste. Il torneo newyorkese, in programma dal 24 agosto al 7 settembre, vede ora Sinner fortemente in dubbio per le sue condizioni fisiche.

Alcaraz, dopo la vittoria, si è avvicinato al rivale per rincuorarlo e ha scritto sulla telecamera «Sorry Jannik». Il gesto testimonia il rispetto reciproco tra i due fenomeni del tennis mondiale, nonostante l'intensità della rivalità sportiva.

Polemiche sulla programmazione ATP

Alejandro Davidovich-Fokina si è scagliato contro l'organizzazione del torneo di Cincinnati sul proprio profilo X. «Lunedì, alle 3 del pomeriggio di agosto a Cincinnati, dopo tutto il tour di Toronto e Cincinnati, con così tanti ritiri e giocatori fisicamente esausti... qualcosa deve cambiare», ha scritto il tennista spagnolo.

Non è la prima volta che Davidovich-Fokina critica l'ATP per la programmazione dei tornei. A inizio agosto, per la sfida del terzo turno di Washington contro Daniel Evans, aveva protestato: «Voglio condividere la mia delusione e frustrazione con l'Atp. Domani tutte le partite iniziano alle 12.30, tranne la nostra, che è prevista per le 11. Alloggeremo a un'ora di distanza dal club, il che significa che dovremo svegliarci molto presto per arrivare in buone condizioni. Abbiamo chiesto una modifica, ma la risposta è stata che è già stato venduto tutto: biglietti, diritti tv. Ancora una volta è chiaro che i giocatori non vengono presi in considerazione. L'Atp promette sempre che risolverà i problemi, ma non cambia mai nulla. Non è la prima volta che succede, e quando ci si trova dentro, ci si rende conto che non è poi così bello come sembra dall'esterno».

Evans gli aveva risposto duramente: «Svegliati e gioca. Il mondo si sveglia e lavora dalle 9 alle 17, persino dalle 8 alle 18. Patetico».

Fonti utilizzate: "AGI", "Fanpage"

Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.

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